lunedì 9 febbraio 2009





ATEO NON CONVINTO

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto carini. Ammazza ce ne stanno di cose eh!

Auariù ha detto...

Belle.

Anonimo ha detto...

Piacevoli.
Marco Diotallevi

Anonimo ha detto...

Mi piacciono la 2° e la 4°. Belle.

Mr. Becks

Unknown ha detto...

Mi piacciono!

EGO ha detto...

Bravo!

Anonimo ha detto...

Grandioso il primo, molto belli anche gli altri!

D.P.

Anonimo ha detto...

Molto belle. Insieme alla precedente, secondo me sono la migliore proposta.
Graz

Anonimo ha detto...

A me invece sembrano le battute di un cabbarettista! Facili artifici.

Anonimo ha detto...

No, non sono battute di un cabarettista. E' che è una chiave creativa sedimentata, ma ben trattata dal creativo in questione.

Anonimo ha detto...

Mi piacciono, anche se non tutte.

Anonimo ha detto...

che palle! Sembra che il pubblicitario non possa essere altro che un giullare di corte. Tutto ciò dovrebbe convincermi che Dio esiste? Questa comunicazione è in linea con la sfida? A me sembra che si faccia della facile ironia. Bravo! ma poi? Ok è simpatica, e quindi dovrei credere! Questo sempre se parliamo di una God campaign. Sono d'accordo, tutto ciò è un sedimento molto standard. Questo tono da nerd con la lingua svelta non mi piace affatto.

Anonimo ha detto...

Nerd con la lingua svelta?

Grandiosa definizione del sottoscritto e di praticamente tutti gli altri copy che ho conosciuto nella mia ancor breve carriera.
Trendellemburg

Anonimo ha detto...

Prese da Zelig. Nessuna mi è giunta nuova.

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire come questo possa essere considerato un lavoro azzecato per una campagna pro Dio. Superficiale, strappa applausi, standard, con il risultato che Dio così, più che umano, sembra essere un cinico bastardo. Secondo me non lo comunichi veramente. Questo tono è roba da preservativi o da utilitaria irriverente. Dio richiede un altro slancio, la capacità di andare oltre. L'ironia è una spezia da usare con cautela, ma tu hai rovescaito il vasetto! La sfida non è stata accettata, ma solo evitata nella maniera più facile, buttandola in caciara.

Anonimo ha detto...

Bravo, complimenti. Il mio voto è per te.

Daniele Papa

Anonimo ha detto...

l'unica carina, e sottolineo carina, è la seconda.
Gli altri mi sanno sempre di pubblicitese furbetto, un copy al primo anno di agenzia ne fa 200 di queste

Anonimo ha detto...

A parte che il primo si potrebbe accorciare parecchio, la tecnica la conosci, ok, ma non basta. Concordo con chi ha scritto che il tono è assolutamente sbagliato, non è un preservativo o una bibita o un tex mex...e quando anche ho sorriso, non mi è passato alcun concetto forte che possa convincermi.
Mi pare che i copy cosiddetti brillanti siano sempre un po' troppo brillanti, spesso a sproposito. Rileggere il brief aiuta, a volte, per domandarci se la campagna convincerebbe il nostro migliore amico, o il nostro portinaio, o nostra zia, a seconda dei casi. Le campagne servono a rimpolpare oltre al vostro portfolio anche le vendite o la notorietà di marca. Firmato: l'account che deve convincere il cliente.